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Foto: Pixabay

Twitter non distingue i profili zombie e sospende la pulizia

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È stato bloccato il processo di eliminazione perché la società non distingue i profili inattivi da quelli di utenti ormai deceduti

Twitter ferma il piano di rimozione degli account inattivi dopo essersi accorto che procedendo con l’eliminazione avrebbe cancellato anche i profili di utenti ormai morti. La società si è scusata per la confusione generata momentaneamente dopo l’annuncio del piano di eliminazione, riconoscendo la necessità di creare un sistema per rendere omaggio ai defunti con dei profili in loro memoria, esattamente come avviene su Facebook.

Jack Dorsey, amministratore delegato di Twitter, ha ricondiviso un post del team di supporto del social network nel quale si legge: “Abbiamo ascoltato i vostri feedback sull’impatto che ciò (l’eliminazione dei profili inattivi, ndr) avrebbe avuto sugli account dei defunti. Questa è stata una mancanza da parte nostra. Non rimuoveremo gli account inattivi fino a quando non creeremo un nuovo modo per commemorarli”.

Spetta ora agli ingeneri e ai programmatori di Twitter mettersi al lavoro per creare un sistema per distinguere un account commemorativo da uno caduto in disuso e di conseguenza eliminabile. La società parte dalla situazione degli utenti dell’Unione europea poiché le normative locali sulla privacy (Gdpr) pongono dei paletti importanti da rispettare.

Senza l’eliminazione dei profili inattivi, i nomi da loro utilizzati rimarranno ancora per un periodo indefinito a loro disposizione. E gli utenti che tanto desiderano cambiare il loro attuale nickname a favore della loro prima scelta, all’epoca purtroppo già opzionata da altri, dovranno pazientare ulteriormente. “In futuro potremmo ampliare l’applicazione della nostra politica di inattività per conformarci ad altre normative in tutto il mondo e garantire l’integrità del servizio”, fanno sapere da Twitter: “Se lo faremo, lo comunicheremo a tutti voi. Ci scusiamo per la confusione e le preoccupazioni che abbiamo causato e vi terremo informati”.