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Cristina Chiabotto parla del debito con il fisco e rivela cosa è accaduto

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Cristina Chiabotto in tribunale per debiti con il fisco

Momento turbolento per Cristina Chiabotto, che versa in una pesante situazione di debito nei confronti del fisco. L’ex Miss Italia e conduttrice deve all’Erario 2,5 milioni di euro di tasse non versate. La notizia ha avuto diffusione nella giornata di ieri. Stando a quanto si legge sul sito dell’Ansa.it, la Guarda di Finanza avrebbe notato la posizione debitoria già nel 2014, quando ha fatto dei controlli sul periodo compreso tra il 2008 e il 2013. Ecco quanto affermato:

“È stato accertato un comportamento elusivo (non fraudolento) e di conseguenza ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato.”

Cristina Chiabotto, dunque, è stata costretta a presentare l’avvio di una procedura di liquidazione, prevista dalla legge 3 del 2012, la cosiddetta legge “salva-suicidi”. La conduttrice ha potuto accedere a questa procedura poiché il mancato versamento delle tasse è avvenuto in maniera non fraudolenta. Per poter saldare il debito, Cristina Chiabotto dovrà vendere i negozi di cui è proprietaria, insieme alla sorella. Inoltre dovrà versare ogni anno una parte della propria liquidità disponibile. Dopo la divulgazione della notizia, Cristina Chiabotto ha voluto dire la sua e ha commentato quanto avvenuto.

Continua per sapere le sue dichiarazioni.

Le sue parole

Sempre sul sito Ansa.it, Cristina Chiabotto ha confermato la notizia riguardante il suo debito con il fisco. Tuttavia ha anche dichiarato di non avere agito in maniera intenzionale. Cristina si sarebbe fidata di professionisti in realtà poco competenti.

“Purtroppo, in totale buona fede, mi sono affidata ai professionisti sbagliati. Sono stata mal consigliata sotto il profilo fiscale quando, giovanissima, a 19 anni ho iniziato la mia attività. Sono ricorsa alla legge “salva suicidi” perché è l’unico strumento giuridico rimasto per far ciò che ritengo giusto e doveroso: pagare, come tutti, le somme dovute. Non mi resta che attendere l’esito della procedura con la serenità di chi ha la coscienza a posto.
Non voglio sottrarmi al mio dovere, anzi. Vorrei solo fosse rispettato un principio valido per chiunque, cioè che l’ammontare dovuto di tasse si basi su quanto effettivamente guadagnato. Ci tengo inoltre a precisare che nel decreto (peraltro pubblico) non si parla mai di evasione. Ma piuttosto di “comportamento elusivo non fraudolento” come espressamente dichiarato dal giudice. Ho sempre rispettato le regole e ho chiesto a chi mi consigliava di fare altrettanto”

Ci auguriamo che la situazione di Cristina Chiabotto possa risolversi per il meglio.