https://images.agi.it/pictures/agi/agi/2019/11/29/090223179-899ebdd8-ee65-43ff-bc6a-df1b1d080380.jpg
Matteo SalviniEmmi Korhonen / Lehtikuva / AFP 

Salvini replica a Conte: "Non sono un bugiardo, in gioco i soldi degli italiani"

Il premier, dice il leader leghista, "dal vecchio governo non ha avuto il mandato ad autorizzare nulla sul Mes"

by

Il leader della Lega ribadisce le accuse al premier Giuseppe Conte, il quale ha già annunciato di volerlo querelare per calunnia sul caso Mes per il quale Matteo Salvini aveva evocato "l'alto tradimento".

Per la querela, Conte - ironizza Salvini in una intervista a La Stampa - "si metta in fila. Prima viene Carola". E sulla vicenda Mes ribadisce: "Conte dal vecchio governo Lega-Cinque Stelle ha avuto il mandato a non autorizzare nulla di quanto stiamo parlando. Per altro ci ha sempre rassicurato anche verbalmente. E invece buonanotte ai suonatori".

"Ci sono - afferma Salvini - documenti e messaggi che confermano quello che dico". Il leader leghista non intende, tuttavia, mostrarli: "Non sono solito girare conversazioni private. Ma basta guardarsi gli atti parlamentari. Ho buona memoria di tutto e non lo dico come minaccia. Semplicemente non mi piace passare bugiardo o per fesso".

Sull'eventualità di finire in tribunale con il premier, Salvini commenta che "è l'ultima strada che voglio percorrere. Preferisco che siano i cittadini, attraverso il voto, ad esprimere il proprio giudizio su come sono governati. Ma qui stiamo parlando dei risparmi degli italiani, non di un dibattito politico. E c'è poco da scherzare".

"Di Maio l'ha sempre pensata come noi"

Salvini aspetta di trovare al suo fianco anche il leader dei pentastellati: "Di Maio - dice - l'ha sempre pensata come noi. Quello che le dico io ora lo diceva lui con le stesse parole e con gli stessi contenuti. Nel programma dei Cinque Stelle si parla di liquidazione del trattato. Erano anche più arrabbiati di noi e mi auguro che non abbiano cambiato posizione".

Salvini ha anche risposto ad alcune domande circa la Cina e la Russia. Che effetto gli ha fatto la visita di Grillo all'ambasciata cinese in Italia? "Un brutto effetto. Non si capisce a che titolo lo faccia. Chi rappresenti. Un conto è vedere un ministro, un conto è vedere un signore che non ha ruoli". Ma aggiunge: "È evidentemente il capo dei Cinque Stelle, come si è visto in questi giorni. Ma nessuno lo ha mai votato". Il leader leghista diffida più dei cinesi o dei russi? "Con i cinesi bisogna parlare, ma senza mai dimenticarsi della sicurezza nazionale. Non sono una democrazia". E la Russia? "In Russia si vota. Ci sono i giornali e i giudici. È diverso".