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Imprenditrice italiana uccisa a Capo Verde, confessa il killer: “È caduta e ha sbattuto la testa”

Gianfranco Coppola, 48enne romagnolo ed ex body builder, avrebbe confessato l’omicidio di Marilena Corrò, l’imprenditrice 52enne del b&b “A Paz” nell’isola di Boa Vista a Capo Verde trovata cadavere all’interno di un serbatoio usato per la raccolta dell’acqua. L’ammissione dell’uomo è arrivata dopo il fermo del suo complice: “Le ho dato un colpo, lei è caduta e ha sbattuto la testa”. Il movente sarebbe di natura economica.

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Avrebbe confessato il presunto killer di Marilena Corrò, l'imprenditrice trevigiana di 52 anni trovata morta a Sal Rei, nell’isola di Boa Vista a Capo Verde, dove gestisce il b&b "A Paz", avviato dal padre Luciano. L'aggressore, anche lui italiano di origine romagnola, Gianfranco Coppola, 48 anni, fermato dalle forze dell'ordine locali, avrebbe raccontato di aver colpito la donna la donna con alcuni schiaffi. "Lei è caduta e ha sbattuto la testa", avrebbe detto agli inquirenti. Poi avrebbe cercato di occultare il cadavere gettandolo in una cisterna per la raccolta dell’acqua e di cancellare così le tracce del delitto, aiutato dall’amico, anche lui un connazionale, con il quale ha ripulito la stanza nella quale Marilena è stata uccisa. Entrambi sono stati fermati ed è stata confermata per loro la carcerazione preventiva.

A portare la polizia nella struttura ricettiva sono stati i vicini che hanno sentito le urla della donna e hanno dato l'allarme. Il suo corpo senza vita è stato infine trovato all'interno di un serbatoio usato per la raccolta dell'acqua. Il movente del delitto, secondo quanto confermano le fonti locali, sarebbe di natura economica. Coppola, ex istruttore di body building, da 10 anni sull'isola e già noto per precedenti aggressioni, era infatti entrato in società con Marilena nella gestione dell'attività turistica, ma avrebbe accumulato con la 52enne un debito ingente e lei gliene avrebbe chiesto conto, scatenando la lite al culmine della quale è stata uccisa. In un primo momento avrebbe negato il suo coinvolgimento nella vicenda, poi, dopo aver saputo che anche il suo complice è stato fermato, ha ammesso le sue responsabilità davanti agli investigatori. Le sue dichiarazioni dovranno ora essere confrontate con i risultati dell'autopsia sul cadavere di Marilena Corrò, che arriveranno nelle prossime ore.