Calcio femminile, Enu Aluko decide di lasciare: troppo razzismo in Italia. Gioca nella Juventus
by maria.mentoEnu Aluko, attaccante della Juventus, ha deciso di lasciare la squadra. Il problema? Il clima di razzismo dilagante che vige in Italia e del quale la ragazza si è sentita talvolta bersaglio
Prima del Mondiale di calcio femminile disputatosi in Francia quest’anno, sui principali canali televisivi del nostro Paese non si parlava quasi per nulla di calcio femminile. Poi, l’onta dell’esclusione della Nazionale maschile dai mondiali di Russia 2018 ha aiutato nel far sì che i riflettori si accendessero su chi, invece, ai mondiali della propria categoria ci era arrivato: le ragazze. E così in tantissimi hanno scoperto un calcio elegante, piacevole da guardare e più ricco di fair play rispetto a quello maschile. In queste ultime ore stiamo anche scoprendo, però, che Mario Balotelli non è l’unico calciatore a essere colpito dal fenomeno del razzismo. Enu Aluko, attaccante della Juventus, ha annunciato che lascerà la sua squadra: pesa, nella sua decisione, il clima di razzismo dilagante che vige in Ialia. Nel suo caso non dentro ma fuori dallo stadio.
Enu Aluko lascia la Juventus, nella sua scelta pesa il clima razzista che si respira in Italia
Troppo brutto e difficile da sopportare l’essere guardata come una potenziale ladra, quando entri in un negozio ma ladra non lo sei affatto. Questo è quello che ha confessato di provare Enu Aluko quando, a volte, le capita di andare in giro per negozi e di essere guardata male semplicemente per il colore scuro della sua pelle. Lei è la giovane attaccante nigeriano-britannica della Juventus che in queste ore ha annunciato il suo imminente addio alla squadra femminile della Vecchia Signora. Non è mai stata vittima di episodi di razzismo in campo, da parte della tifoseria o delle sue compagne, ma il clima che si respira in Italia– e che ci parla di una escalation della componente razzista– è diventato per lei insostenibile.
Enu Aluko lascia la Juventus, l’annuncio dell’addio in una lettera inviata a The Guardian
Così, Enu Aluko ha scritto una lettera al Guardian nella quale ha annunciato che lascerà la Juventus, la squadra tra le cui fila ha trascorso l’ultimo anno e mezzo della sua carriera portando a casa un campionato, la Coppa Italia, la Supercoppa nazionale e il titolo di capocannoniere.
“A volte Torino sembra un paio di decenni indietro sul tema integrazione. Sono stanca di entrare nei negozi e avere la sensazione che il titolare si aspetti che io rubi qualcosa”, e ancora “Tante volte arrivi all’aeroporto e i cani antidroga ti fiutano come se fossi Pablo Escobar”.
Sono questi alcuni stralci della lettera scritta da Enu Aluko, e nella missiva si intuisce perfettamente quale sia il senso di ciò che la giovane vuole comunicare: pur non avendo subito lei in prima persona episodi di razzismo in campo o dai tifosi, il problema razzismo c’è in Itala e nel calcio italiano ed è il modo con cui si risponde a questo problema a preoccuparla. Aluko fa riferimento a una “cultura del tifo”, e la discriminazione ne è purtroppo parte.
Questo fine settimana la giovane giocherà la sua ultima partita con i colori della casacca bianconera e nel suo commiato emerge tutto il rammarico che prova nel dover lasciare una squadra in cui si è perfettamente integrata e che l’ha resa orgogliosa attraverso i traguardi sportivi raggiunti. “Lasciare dopo soli 18 mesi non è stata una decisione facile. Mi rendo conto che la mia attenzione deve essere rivolta ai prossimi 3-5 anni della mia carriera piuttosto che ai prossimi mesi, ma riflette anche il fatto che ho trovato gli ultimi sei mesi molto difficili”, spiega ancora una Enu Aluko che, nonostante tutto, si dice entusiasta di quello che le riserverà il futuro.
Maria Mento