Atletica, bocciata la scarpa "volante" della Nike

La World Athletics (ex Iaaf) dice no alle Vaporfly "evolute" usate da Kipchoge per scendere sotto il muro delle due ore nella maratona. Non potranno essere utilizzate in competizioni ufficiali sotto l'egida della federazione internazionale

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Come largamente annunciato, e un po' previsto, hanno fermato la corsa: delle scarpe. Le Vaporfly "evolute" della Nike, ora note come Alphafly Prototype, sotto attacco da due anni e da due anni ferme alla dogana dell'omologazione agonistica, le scarpe "magiche" con cui Eliud Kipchoge (con le dovute personalizzazioni, come accade ad altri supporti come le racchette o gli sci) è sceso per la prima volta sotto le due ore nella maratona maschile (anche qui senza ottenere l'omologazione) e quelle, diverse però, con cui Brigid Kosgei ha migliorato la miglior prestazione mondiale della maratona femminile, non potranno essere utilizzate in competizioni ufficiali sotto l'egida della World Athletics (l'ex Iaaf). Troppi vantaggi. Sarebbe un doping tecnologico e una discriminazione intollerabile, simile per certi versi ai costumi "volanti" utilizzati nel nuoto per abbassare decine di record e poi ritirati. La Nike non è contenta ma nemmeno disperata.